Dir/Edit: Pierdomenico Mongelli
Video: Fabio Barletta

La Mediterranean Innovation Agrifood Week è l’occasione annuale nella quale s’incontrano organizzazioni, aziende, start up, persone, idee, esperienze e competenze per costruire visioni innovative dei sistemi alimentari sostenibili nel Mediterraneo e in Africa con i giovani e per i giovani, perché Il futuro è dei giovani!
Per affrontare questa sfida complessa è necessario un cambiamento di paradigma per costruire visioni innovative ma solide in grado di rispondere alle esigenze delle persone e alle aspirazioni dei giovani.
L’invito del CIHEAM Bari è quello di confrontarsi su nuovi modelli di collaborazione e cooperazione, più inclusivi, partecipativi e “aperti” a tutti gli attori dell’innovazione per co-disegnare azioni concrete che favoriscano il cambiamento delle imprese, la creazione di nuovi servizi dedicati ai giovani, lo sviluppo degli ecosistemi locali e che incidano sulle politiche e sui modelli di intervento degli Enti locali, dei Governi e delle Organizzazioni Internazionali.
La popolazione giovanile rappresenta il vero motore di sviluppo dell’Africa e del Mediterraneo. Infatti, entro il 2050, quasi la metà (46%) dei 635 milioni di abitanti attesi nel Bacino del Mediterraneo dovrebbero risiedere sulla sponda meridionale e più del 50% della “gioventù mediterranea” risulterà concentrata in soli cinque paesi: Marocco, Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto.
La situazione africana generale è ancora più sfidante se consideriamo che la popolazione del continente è aumentata del 2,42% all’anno negli ultimi 30 anni ed entro il 2050 si prevede che la aumenterà fino ad almeno 2,4 miliardi di persone. A breve avremo bisogno di aumentare la produzione alimentare del 70% per nutrire il mondo (previsioni ONU) in una proiezione che vede sempre più persone lasciare le aree agricole e rurali a favore di quelle urbane (il 70% della popolazione mondiale vivrà nelle città).
In questo scenario, l’Open Innovation emerge come un alleato strategico e lo dimostra la sua forte adozione da parte dell’86% delle grandi imprese italiane e il 48% delle PMI. La collaborazione tra organizzazioni diverse, infatti, è essenziale per affrontare le sfide globali con resilienza e creatività e per mettere in contatti realtà culturali, economiche e sociali differenti ma legate alla minaccia comune dei cambiamenti climatici.
